Articolo originale di The Mighty
Traduzione e adattamento della dott.ssa Monica
Tratzi
Immagine di Renan Brun da Pixabay

Quali possono essere i vissuti emotivi e i risvolti psicologici quando si scopre di avere una malattia cronica?

Innanzitutto arrivare ad una diagnosi è complesso. Molti malati cronici riportano di aver parlato del proprio malessere dapprima con il proprio medico di famiglia. Spesso i primi sintomi evidenti sono la mancanza di forza e l’eccessiva stanchezza.

Può accadere che l’iter per diagnosticare la malattia non sia sempre semplice, poiché occorre individuare quale sia lo specialista da cui andare e quali le analisi del caso.

Poi, finalmente, si arriva alla diagnosi e molti e contrastanti possono essere le emozioni che il malato prova. Prendono il sopravvento lo spavento e la paura di conoscere di soffrire di una malattia cronica, ma anche il sollievo di sapere finalmente di non essere un malato “immaginario”. Sorge spesso un problema però: spesso il paziente non sa come la patologia altererà la propria vita.

Può capitare che il paziente arrivi a sentirsi in lutto per il suo “IO pre-malato”, quasi sentendosi in colpa per il non essere più come prima, come se si sentisse triste per non aver potuto dire addio a chi era. Come se, in un istante, tutta la felicità fosse svanita dal suo corpo.

Molti malati cronici arrivano a lasciare il lavoro, o lo studio, perché non riescono a sopportare lo stress e il dolore che il proprio corpo sta attraversando, arrivando a volte anche a sviluppare una vera e propria depressione.

Spesso anche se al malato viene spiegato che si tratta di una malattia cronica, egli si convince che la medicina potrà riportarlo alla condizione precedente. Dovrà dolorosamente capire che potranno esserci momenti di remissione dei sintomi, dove potrà star  e anche molto bene, ma ci sarà sempre il rischio di una ricaduta.

La fatica cronica è uno dei sintomi che il paziente riporta come più invalidante, ed è presente in quasi tutte le patologie croniche. Più volte al giorno, il malato si sente svuotato e privo di energie, come se non dormisse da giorni.

Non è per nulla semplice convivere con una malattia cronica, tuttavia un percorso psicoterapeutico può condurre il paziente a dire addio al suo “Sé” prima di ammalarsi, per far pace con quei sentimenti negativi, al fine di scoprire (o riscoprire) i propri aspetti positivi e le proprie risorse e poter vivere nei migliori dei modi con le emozioni che sono legate alla sua condizione cronica.

Volevo ringraziare la signora Jamie Jasinski che ha scritto l’articolo “When You Can’t Stop Mourning the Person You Were Before Chronic Illness” sul sito themighty.com.
Grazie alla lettura dell’articolo ho potuto fare questa riflessione personale sul suo vissuto e su quello di molti pazienti con una malattia cronica.

Dottoressa Monica Tratzi, Psicologa Psicoterapeuta