Immagine di copertina: Anastasia Gepp da Pixabay

“I dolori addominali iniziarono quando ero adolescente, arrivavano in situazioni stressanti con scariche di diarrea. Gli episodi però erano legati allo stress e non me ne preoccupai. Peggiorai un po’ all’università, mi svegliavo di notte e dovevo correre in bagno, ma anche lì non me ne preoccupai. Più il tempo passava e meno riuscivo a tollerare i dolori addominali e le scariche di diarrea che non sempre riuscivo a controllare. Ne parlai con il medico, ma egli lo definì “Colon irritabile”, migliorabile con la dieta. Non cambiò nulla. Il problema era che ingrassavo, invece che dimagrire, per cui nessuno mi credeva. Arrivai a non uscire più di casa a causa dei dolori addominali e delle scariche di diarrea molto frequenti. Quando dovevo per forza uscire prendevo un antidiarroico. Solo dopo 4 anni arrivò la diagnosi “Morbo di Crohn”. Mi sentii sollevata nel saperlo, anche se avevo solo 25 anni e avevo una diagnosi di una Malattia Infiammatoria Cronica Intestinale”.

M, 28 anni.

Importante: precisiamo che le seguenti informazioni hanno uno scopo puramente divulgativo e non medico; per qualunque dubbio o domanda sul vostro stato di salute rivolgetevi al vostro medico curante.

Le malattie infiammatorie croniche intestinali (in italiano MICI, in inglese “IBD“, inflammatory bowel disease), comprendono la malattia di Crohn (o Morbo di Crohn) e la Rettocolite Ulcerosa (RCU). Si calcola che in Italia circa 200.000 persone siano oggi affette da queste patologie, con un esordio clinico che in genere si colloca fra i 15 e i 45 anni (sito Humanitas). Secondo gli ultimi dati nel nostro paese si registrano ogni anno più di 6 mila nuove diagnosi. Addirittura, secondo gli ultimi dati presentati, una persona può arrivare anche ad aspettare 3 anni prima di rivolgersi allo specialista e ben 5 prima di una diagnosi certa. Ciò impedisce in maniera non indifferente di anticipare la diagnosi condizionando così il percorso terapeutico e l’equilibrio psicologico della persona.
Ad oggi non è ancora ben nota l’origine delle due malattie.
I sintomi più frequenti del morbo di Crohn e della Rettocolite Ulcerosa sono rappresentati da: diarrea (spesso sanguinolenta), dolori addominali crampiformi e articolari, perdita di appetito con scarso assorbimento delle sostanze nutritive   e dimagrimento.
Possono essere presenti stati infiammatori che riguardano anche altri distretti, come fegato, occhi ed epidermide.
Una MICI può manifestarsi anche con sintomi correlabili alle complicanze: le più frequenti sono le fistole e le stenosi dei tratti intestinali, derivanti sia dall’infiammazione che riduce il calibro intestinale, sia dalla sua guarigione, che determina cicatrici.

Dottoressa Monica Tratzi

Per approfondimenti su aspetti diagnostici e di trattamento potete consultare le seguenti pagine:

Humanitas Research Hospital
Fondazione Veronesi
Ital.live
Manuale MSD – Versione per i pazienti